STAGIONE TEATRALE - RECANATI

Indicazioni

QUANDO:

Dal 28/01/2025 - Al 11/05/2025

DOVE:

TEATRO PERSIANI RECANATI

(Macerata)

Stagioni Teatrali

STAGIONE 2024.25
28 GENNAIO
MARIANGELA D’ABBRACCIO
LO ZOO DI VETRO
TENNESSEE WILLIAMS
PIER LUIGI PIZZI
 
22 FEBBRAIO
BEATRICE FAZI
CINQUE DONNE DEL SUD
FRANCESCA ROMANA ZANNI
 
19 MARZO
PAOLO CEVOLI
FIGLI DI TROIA
 
28 MARZO
FRANCESCA CIOCCHETTI, MATILDE FACHERIS
MARIA PILAR PÉREZ ASPA, ARIANNA SCOMMEGNA
GIORGIA SENESI, SANDRA ZOCCOLAN, DEBORA ZUIN
SUPPLICI
EURIPIDE
SERENA SINIGAGLIA
 
13 APRILE
ROCÍO MUÑOZ MORALES, GIORGIO LUPANO, GABRIELE PIGNOTTA
CONTRAZIONI PERICOLOSE
GABRIELE PIGNOTTA
 
LA DOMENICA AL PERSIANI
16 FEBBRAIO
COMPAGNIA DRAMMATICO VEGETALE
SOGNI
ARLECCHINO E LA BAMBINA DEI FIAMMIFERI
 
16 MARZO
TEATRO DUE MONDI
LE NUOVE AVVENTURE DEI MUSICANTI DI BREMA
 
11 MAGGIO
FONDAZIONE AIDA – TEATRO STABILE DEL VENETO
IL GRUFFALÒ
Il Teatro Persiani di Recanati torna ad aprire le sue porte a una nuova e appassionante stagione di spettacolo dal vivo, promossa dal Comune di Recanati con l’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC. Sette spettacoli in abbonamento e 4 dedicati alle famiglie per La Domenica al Persiani compongono il ricco cartellone che si snoda tra novembre 2024 e maggio 2025. 
 
Il Teatro Persiani si conferma luogo accogliente per la creazione artistica ospitando la residenza di riallestimento di Non è un concerto, primo spettacolo teatrale dell’artista e creator Pietro Morello che inaugura la stagione il 20 novembre. A soli 24 anni Morello conquista e ispira ogni giorno milioni di persone che lo seguono sui social (3,7 milioni di follower su Tik Tok, 424K su Instagram, 401K su You Tube), grazie alla sua passione e forte senso del dovere verso i bambini. Lo spettacolo, ispirato anche dal suo libro Io ho un piano è accompagnato da una spremuta di musica originale insieme a brani celebri, tra racconti sul sentirsi bambini e sulla voglia di riscatto e nelle prime date del tour ha conquistato più di 5.000 spettatori. Tra Molière e De Filippo, fra i pensieri di Giordano Bruno e le musiche di Nino Rota, il 14 dicembre Enzo Decaro porta in scena, con Nunzia Schiano e La Compagnia Luigi De Filippo, L’avaro immaginario, commedia di cui è anche autore e regista, liberamente ispirata a due delle più celebri opere di Molière (L’avaro e Il malato immaginario), arricchita con tanti riferimenti alla produzione dei fratelli De Filippo, che furono molto attenti alle opere del drammaturgo francese. Capolavoro assoluto della drammaturgia americana firmata Tennesse Williams, Lo zoo di vetro è atteso a Recanati il 28 gennaio nella versione firmata da Pier Luigi Pizzi che vede protagonista Mariangela D’Abbraccio. Il potente testo tocca l'anima e ricorda cosa significhi inseguire la propria vocazione, un'opera attraversata dalla nostalgia con protagonista anime fragili che potrebbero facilmente ritrovarsi nella società contemporanea. Cinque generazioni di donne di una famiglia italiana del Mezzogiorno, cinque madri, cinque figlie, cinque personaggi per un’unica attrice Beatrice Fazi che il 22 febbraio in Cinque donne del Sud conduce il pubblico attraverso guerre mondiali e grandi rivoluzioni sociali, mentre affrontano delusioni e coltivano speranze, passando dalla vita contadina a quella iper-connessa, avanzando verso un futuro che cambia e che le cambia. Il 19 marzo Paolo Cevoli racconta in Figli di Troia, con l’ironia e l’intelligenza che contraddistingue il suo lavoro, il mitico viaggio di Enea paragonandolo ad altri viaggi che hanno segnato la storia dell'umanità, da Cristoforo Colombo a Cappuccetto Rosso, dal principe vichingo Ragnar a suo babbo Luciano emigrato in Australia negli anni '50. Con un cast di sette straordinarie attrici - Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin – il 28 marzo la regista Serena Sinigaglia affronta Supplici di Euripide avvalendosi della traduzione realizzata da Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi dove brillano alcuni interventi di scrittura, come l’inserimento di brani di altri autori come Emil Cioran, Nicolò Machiavelli e Platone, con un risultato compatto e potentemente significante.
La stagione volge al termine il 13 aprile con Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano e Gabriele Pignotta alle prese con un nuovo gioiello di comicità firmato dallo stesso Pignotta per ridere e riflettere sulle nostre fragilità, Contrazioni pericolose. «Ho voluto raccontare con disarmante ironia – nota Gabriele Pignotta - una piccola grande storia di amicizia tra un uomo ed una donna, entrambi quarantenni, che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce attraverso un lungo dialogo in una stanza del reparto maternità, tutte le loro fragilità e insicurezze». 
Il 19 gennaio apertura di sipario su La Domenica al Persiani con Libero zoo di Gek Tessaro e a seguire Sogni Arlecchino e la bambina dei fiammiferi di Compagnia drammatico vegetale il 16 febbraio, Le nuove avventure dei musicanti di Brema di Teatro due mondi il 16 marzo e Il Gruffalò di Fondazione Aida e Teatro Stabile del Veneto l’11 maggio. 
Nuovi abbonamenti dal 9 al 12 novembre presso biglietteria del teatro (339 1046293), dalle ore 17 alle ore 19.30. Per informazioni AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net. Inizio spettacoli ore 21.15, La Domenica al Persiani ore 17.
 
28
GENNAIO
 
LO ZOO
DI VETRO
 
di Tennessee Williams
traduzione Gerardo Guerrieri
con Mariangela D’Abbraccio
e con Gabriele Anagni, Elisabetta Mirra, Pavel Zelinskiy
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
musiche originali composte da Stefano Mainetti
ligth designer Pietro Sperduti
produzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, Best Live
 
 
Capolavoro assoluto della drammaturgia americana firmato Tennesse Williams, Lo zoo di vetro è un dramma in due atti rappresentato per la prima volta il 26 dicembre 1944 al Civic Theatre di Chicago, testo d’impronta autobiografica e primo successo teatrale del drammaturgo statunitense.
 
Si racconta la vita della famiglia Wingfield nell’America degli anni Trenta. Amanda, da tempo abbandonata dal marito, vive con i due figli, Laura e Tom, in una casa popolare. Laura, ragazza timida e claudicante a causa di una malattia che la rende introversa, vive chiusa in un mondo di illusioni e passa il suo tempo ad ascoltare vecchi dischi, leggere romanzi e accudire una sua collezione di piccoli animali di vetro. Tom, che tenta senza successo di diventare un poeta, è costretto a lavorare in una fabbrica di scarpe per mantenere madre e sorella, condizione che lo rende irascibile. Per sfuggire alla noiosa e banale quotidianità ed anche alla morbosa presenza della madre, si rifugia al cinema a tutte le ore della notte, per cercare conforto nelle storie e nelle avventure proposte dal grande schermo.
Senza marito, Amanda è costretta ad affrontare le difficoltà che derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli, nei quali ha riposto tutte le sue speranze e sui quali scatena tutte le sue ansie che si manifestano con un comportamento che oscilla tra il tenero e l'eccessivo. Ai timori che suo figlio Tom sia un alcolizzato come il padre, aggiunge la frustrazione di vedere la timida e delicata Laura ancora zitella. Il misero fallimento di un sospirato quanto impossibile fidanzamento con Jim, collega di Tom, contribuisce a sfasciare completamente i già precari legami della famiglia.
 
Una storia familiare i cui protagonisti si muovono intrappolati nel loro simbolico zoo di vetro, che diventa anche nostro. Un testo che tocca l'anima e ci ricorda cosa significhi inseguire la propria vocazione. Sogni, paure, rimorsi, oppressione, illusioni: i sentimenti e le parole dei personaggi arrivano come un’onda dal profondo delle nostre anime e ci attraversano il cuore.
 
22
FEBBRAIO
 
CINQUE DONNE
DEL SUD
 
scritto e diretto da Francesca Romana Zanni
con Beatrice Fazi
produzione Trebisonda
 
 
Cinque generazioni di donne di una famiglia italiana del Mezzogiorno. Cinque madri, cinque figlie, cinque personaggi per un’unica attrice che dà voce e corpo a cinque caratteri diversi, dal 1887 fino ai giorni nostri.
Queste cinque donne ci portano per mano attraverso guerre mondiali e grandi rivoluzioni sociali, mentre affrontano delusioni e coltivano speranze, passando dalla vita contadina a quella iper-connessa, avanzando verso un futuro che cambia e che le cambia. Ci raccontano non solo la storia di cinque generazioni di una famiglia, ma rappresentano anche simbolicamente la movimentata storia dell'Italia dall'unificazione politica alla fine del XIX secolo e, soprattutto, incarnano la storia di emancipazione delle donne.
 
L’evoluzione di questa famiglia matriarcale attraversa generazioni e continenti, dal profondo Sud Italia che usciva appena dal brigantaggio all’America di Woodstock e della controcultura, dai primi movimenti femministi al vuoto di valori degli anni Novanta del Novecento, fino al ritorno in una madrepatria profondamente cambiata.
Con un tono sempre in bilico tra leggerezza e commozione e uno sguardo ironico su chi siamo stati e chi diventeremo, queste donne ci raccontano come è cambiata la nostra società negli ultimi cento anni: la coppia, il matrimonio, i rapporti tra genitori e figli, le contraddizioni, i successi e i fallimenti. Ognuna di loro, attraverso il racconto della sua storia personale, ci fa conoscere anche un pezzo di storia del nostro Paese. I loro destini sono plasmati dalle fasi storiche decisive della storia italiana moderna. Le loro conquiste le abbiamo vissute, le
loro paure sono le nostre, la loro forza ci appartiene.
Le cinque donne abitano una scena fatta di proiezioni, in cui le foto e i video rendono tangibile lo scorrere del tempo, ricordando atmosfere, volti e avvenimenti che fanno parte della memoria storica di tutti noi. Ogni donna ne partorisce un’altra, pescando da un grande baule - unico elemento scenico – abiti e oggetti che ricreano di volta in volta l’epoca in cui le donne vivono.
Nel passaggio generazionale la lingua parlata si evolve, si modifica, si contamina, proponendo uno spaccato della storia linguistica italiana vista dal basso, attraverso l’uso di diversi dialetti, incarnazione del conflittoo tra Nord e Sud e tra madre e figlia. Anche la colonna sonora attraversa tutto il secolo, dalla musica popolare di fine Ottocento fino al rap. Nel finale, il dialogo tra di loro fa emergere i frutti della lunga lotta per il riconoscimento e l'autodeterminazione della donna.
Queste cinque donne non si capiscono, ma in fondo si assomigliano. E scopriranno che, per ritrovare la propria identità, il luogo da cui si fugge diventa quello in cui è necessario tornare. Perché le nostre radici sono importanti, anche quando vogliamo dimenticarle.
 
19
MARZO
 
FIGLI DI
TROIA
 
di e con Paolo Cevoli
produzione Diverto
 
 
Paolo Cevoli racconta in chiave ironica e contemporanea il mitico viaggio di Enea paragonandolo ad altri viaggi che hanno segnato la storia dell'umanità; da Cristoforo Colombo a Cappuccetto Rosso, dal principe vichingo Ragnar a suo babbo Luciano emigrato in Australia negli anni '50.
Enea, eroe sconfitto, fugge da Troia in fiamme con le sue divinità in tasca, il padre sulle spalle e il figlioletto per mano: le sue radici e la speranza per un futuro migliore. Dopo mille peripezie giunge alla foce del Tevere dove trova una scrofa che allatta - segno profetico per il luogo in cui fermarsi - e mentre le donne preparano delle focacce, gli esuli troiani sacrificano la scrofa e i suoi maialini. Il viaggio epico del fondatore di Roma si conclude con un picnic a base di panini alla porchetta.
Questo e tanti altri episodi del poema virgiliano sono al centro del racconto di Paolo Cevoli, per riscoprire i valori e le radici del popolo italiano. Così come fece Virgilio che ha scritto l'Eneide per dare una dipendenza nobile agli antichi romani, nostri progenitori. Ha pensato: piuttosto che essere figli di nessuno meglio essere figli di Troia.
 
28
MARZO
 
SUPPLICI
 
di Euripide
traduzione Maddalena Giovannelli, Nicola Fogazzi
drammaturgia Gabriele Scotti
con Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa
Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin
regia Serena Sinigaglia
cori a cura di Francesca Della Monica
scene Maria Spazzi
costumi e attrezzeria Katarina Vukcevic
luci Alessandro Verazzi
assistente alla regia Virginia Zini
assistente alle luci Giuliano Almerighi
musiche e sound design Lorenzo Crippa
movimenti scenici e training fisico Alessio Maria Romano
assistente al training Simone Tudda
produzione ATIR, Nidodiragno/CMC, Fondazione Teatro Due - Parma
con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
in collaborazione con Cinema Teatro Agorà - Cernusco sul Naviglio
 
 
Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti.
Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire. Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in termini?
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale.
Serena Sinigaglia
 
13 APRILE
 
CONTRAZIONI
PERICOLOSE
 
una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta
con Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta
produzione a.ArtistiAssociati
 
 
La scena è ambientata in un reparto di ginecologia. Una donna ha le contrazioni e sta per partorire. La situazione è concitata: un ostetrico cerca di tranquillizzarla, ma soprattutto cerca di tranquillizzare l’uomo che la accompagna. Si tratta forse del marito? o del compagno? magari il fratello? Non proprio, chi la accompagna è un amico speciale alla quale la donna ha nascosto la gravidanza.
 
Con Contrazioni pericolose ho voluto raccontare con disarmante ironia, una piccola grande storia di amicizia tra un uomo ed una donna, entrambi quarantenni, che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce attraverso un lungo dialogo in una stanza del reparto maternità, tutte le loro fragilità e insicurezze.
Gabriele Pignotta
 
LA DOMENICA
AL PERSIANI
 
19
GENNAIO
 
LIBERO ZOO
 
di e con Gek Tessaro
regia Gek Tessaro e Lella Marazzini
 
spettacolo consigliato da 3 anni
 
 
Libero zoo, dove il mondo delle bestie celebra la vita e la meraviglia delle differenze, si muove, canta e incanta. Gek Tessaro, pluripremiato illustratore per l’infanzia, porta in scena storie poetiche e suggestive con una tecnica di sua invenzione, il teatro disegnato. Dà corpo ad ambienti e personaggi del racconto disegnandoli e animandoli dal vivo, con l’ausilio di inchiostri, acquarelli, sabbia, una lavagna luminosa e un grande schermo. Tanto basta per essere catturati in questo coloratissimo mondo.

LA DOMENICA
AL PERSIANI
 
16 FEBBRAIO
 
SOGNI
ARLECCHINO E LA
BAMBINA DEI FIAMMIFERI
 
di Ezio Antonelli, Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni
con Camilla Lopez, Elena Pelliccioni, Giuseppe Viroli
regia Pietro Fenati
scenografia e immagine virtuale Ezio Antonelli
pupazzi, oggetti Pietro Fenati, Sara Maioli, Elvira Mascanzoni
musiche originali Luciano Titi
luci e audio Alessandro Bonoli
produzione Compagnia drammatico vegetale
 
spettacolo consigliato da 4 anni
 
 
Scegliendo come prima chiave drammaturgica la favola della piccola fiammiferaia (La bambina dei fiammiferi, Hans Christian Andersen), lo spettacolo ripercorre sinteticamente alcuni temi classici della letteratura per l’infanzia, associandoli ad ambienti visivi costruiti attraverso citazioni dall’arte figurativa. Immagini dalla nostra storia dell’arte elaborate al computer e video proiettate su scene, oggetti, figure e attori.
Accendendo i fiammiferi (ossia la propria immaginazione), la piccola sognatrice apre il sipario di un luogo fantastico, dove si intrecciano storie: insieme visioni dell’arte, della letteratura, del teatro. Il sipario è la finestra dei desideri; la fiammella è l’anima che illumina ed ispira la scena. Il teatro, scatola delle meraviglie, interpreta la realtà attraverso l’immaginazione.
Poi appare Arlecchino, rappresenta il colore e la gioia di vivere; la fiammiferaia si innamora di lui, lo rincorre nel groviglio delle storie e delle immagini che attraversa. Ne La bella addormentata è il principe azzurro che la risveglia con un bacio, poi la conduce in Hänsel e Gretel, Biancaneve e i sette nani, I tre porcellini, Cappuccetto Rosso… e intorno, il mondo fantastico di Dadd, Arcimboldo, Botero, Ernst, Magritte, Dalì, Mondrian, Klee, Burri. In questa storia, le bugie di Pinocchio, sono i ready made di Duchamp e Il Piccolo Principe abita il mondo sospeso di Mirò.
Tutto è possibile dentro un teatro illuminato dall’immaginazione. Nei bagliori dei fiammiferi, come nell’arcobaleno di Arlecchino e degli artisti, c’è un messaggio di speranza.
Nuove tecniche multimediali completano lo spettacolo di una scena virtuale, con proiezioni video, animazioni, disegno e grafica in tempo reale attraverso computer.

LA DOMENICA
AL PERSIANI
 
16 MARZO
 
LE NUOVE AVVENTURE
DEI MUSICANTI DI BREMA
 
testi Gigi Bertoni
con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori
regia Alberto Grilli
scene e costumi Maria Donata Papadia, Angela Pezzi, Loretta Ingannato
direzione musicale Antonella Talamonti
produzione Teatro due mondi
 
spettacolo consigliato da 4 anni
 
 
E se gli animali che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come I Musicanti di Brema uscissero dalla loro favola o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero? E se ai protagonisti della nostra storia, l’asino, il cane, il gatto e l’oca, che si unisce al gruppo dopo la morte del gallo, capitasse d’incontrare una cicogna disorientata che sta facendo il suo lavoro di distribuire bambini nelle famiglie del mondo, cosa accadrebbe?
Da qui parte il racconto de Le nuove avventure dei Musicanti di Brema, sulle strade dei nostri paesi e dell’Europa, attori e pubblico alla ricerca di una città ospitale, un luogo che possa accogliere un bambino il cui colore della pelle racconta la provenienza da terre lontane.

LA DOMENICA
AL PERSIANI
 
11 MAGGIO
 
IL GRUFFALÒ
 
di Julia Donaldson e Axel Sheffler 1999 – Macmillan Children’s Books
adattamento e regia Manuel Renga
adattamento drammaturgico Pino Costalunga
con Stefano Colli, Elisa Lombardi, Ivan Portale
musiche originali Patrizio Maria D’Artista
coreografie Elisa Cipriani, Luca Condello
scenografie Federico Balestro
costumi Antonia Munaretti
produzione Fondazione Aida, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
 
spettacolo consigliato da 4 anni
 
 
Un musical per tutta la famiglia tratto dal bestseller di Julia Donaldson e Axel Sheffler.
Per la prima volta il testo è stato trasposto in una commedia musicale tutta made in Italy. Il Gruffalò non ha certamente bisogno di presentazioni. Il personaggio creato da Julia Donaldson e Axel Scheffler protagonista delle pubblicazioni omonime è ormai apprezzato e conosciuto da migliaia di bambini e genitori in tutto il mondo grazie alle traduzioni realizzate in oltre trenta lingue. Pur mantenendosi fedeli ai testi e all’iconografia delle illustrazioni originali, si è creato uno spettacolo musicale interamente nuovo.
Esiste il Gruffalò? Certo che esiste quel mostro: nella nostra storia, ma è un mostro per ridere e giusto per dire ai bambini: usate la fantasia, l’intelligenza e anche un bosco selvaggio e frondoso potrà diventare un luogo in cui è divertente vivere, almeno per qualche tempo, almeno per il tempo dell’infanzia.
 
ABBONAMENTI
4 – 5 novembre rinnovi con conferma posto
6 – 7 novembre rinnovi con cambio posto
9 – 12 novembre nuovi
 
[7 spettacoli]
Settore A                     euro 160                      ridotto* euro 130
Settore B                     euro 130                      ridotto* euro 95
Settore C                     euro 95                                   ridotto* euro 65
 
BIGLIETTI
dal 13 novembre
 
PROSA
Settore A                     euro 25                                   ridotto* euro 20
Settore B                     euro 20                                   ridotto* euro 15
Settore C                     euro 15                                   ridotto* euro 10
Loggione                      euro 10
 
*riduzione fino a 25 anni e oltre i 65 anni, possessori Marche Cultura Card e convenzionati vari. Riduzioni previste anche per possessori Carta Regionale dello Studente.
 
LA DOMENICA AL PERSIANI
Posto unico numerato euro 6
 
BIGLIETTERIA TEATRO PERSIANI
339 1046293
in campagna abbonamenti
nei giorni indicati dalle ore 17 alle ore 19.30
 
dal 13 novembre
dal mercoledì al sabato dalle ore 17 alle ore 19.30
nei giorni di spettacolo serale dalle ore 17
nei giorni di spettacolo pomeridiano dalle ore 15
 
INFORMAZIONI
Biglietteria Teatro Persiani 339 1046293
AMAT 071 2072439 amatmarche.net
 
VENDITA ONLINE
www.vivaticket.com
L’acquisto online comporta un aggravio del costo in favore del gestore del servizio e non consente di accedere alle categorie di riduzione.
 
INIZIO SPETTACOLI 
ore 21.15
LA DOMENICA AL PERSIANI ore 17

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